Il campionato 1991/92 era partito con altri auspici per il Lecce che dopo la retrocessione con Boniek dell’anno precedente puntava a ritornare subito in A.
Le cose andarono molto diversamente da come auspicate alla vigilia e i giallorossi, affidati ad Albertino Bigon, dopo un ottimo avvio verso la fine del girone di andata si ritrovarono lontani dalla vetta. La sconfitta interna con la Reggina portò all’esonero di Bigon, sostituito da Aldo Sensibile.
Ma i disastrosi risultati conseguiti dall’allenatore leccese (due soli punti in cinque giornate) portarono la società a richiamare Bigon con il compito, questa volta, di salvare la squadra dalla serie C.
Si arrivò così all’ultima giornata in cui il Lecce, non ancora matematicamente salvo, ospitava un Cosenza in lotta per la Serie A (sarebbe stata la prima della sua storia).
I cosentini ci credevano e l’afflusso di ospiti fu notevolissimo, con la Curva Sud completamente stipata di tifosi rossoblu in entrambi gli anelli.
Ma il Lecce, ferito nell’orgoglio ritrovatosi a lottare per non cadere nell’inferno della C, non ci stava a veder festeggiare altri in casa propria e vinse una partita tesissima con un gol di Giampiero Maini, allora giovane promessa (non completamente mantenuta) del calcio italiano.
Per il Lecce fu una festa, lo spettro della C era stato allontanato, per il Cosenza una tragedia sportiva. Il dopo gara fu caratterizzato da incidenti, mentre la marea di tifosi rossoblu si allontanava in massa dallo stadio per raggiungere la stazione (a piedi).
Ecco il video di un servizio RAI su quella partita preso da YouTube
Fu effettivamente una tragedia sportiva per il Cosenza che dopo quel meraviglioso campionato non fu piu all’altezza di tanta competitivita tornando ben presto nell’inferno della C dopo alcuni campionati di B sempre in lotta nelle ultime posizioni.